Sindacati confederali e parte del governo contrari alle ipotesi prospettate finora

La partita si complica decisamente, tanto che il rischio di muro contro muro diventa ad ogni ora che passa sempre più concreto. Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, sul versante delle pensioni, intende infatti procedere come anticipato dal suo ministro dell’economia, Daniele Franco. Lo schema è quello di una forte stretta sull’età pensionabile, soltanto in parte alleggerita con il riferimento ai contributi versati. A conti fatti, in un paio di anni si arriverebbe quasi alla legge Fornero. Anzi, in un certo senso, si potrebbe anche parlare di peggioramento delle condizioni, poiché la Fornero non prevede il doppio paletto. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, pur con toni diversi, hanno già espresso la loro contrarietà, arrivando a paventare la possibile mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Anche nella compagine governativa si registra una certa fibrillazione. La Lega ha già annunciato la propria contrarietà, mentre i 5Stelle si limitano ad auspicare una soluzione equa e condivisa. Nel Partito democratico, dopo la fuga in avanti del segretario Enrico Letta, che si è detto contrario al sistema delle quote, altri esponenti di spicco hanno provato a recuperare una posizione più vicina alle rivendicazioni sindacali, senza rompere con Draghi. Confindustria, da parte propria, appoggia invece il premier, senza spiegare, però, come intende gestire la difficile transizione produttiva.