La pasta resta uno dei prodotti alimentari più consumati al mondo

Si celebra oggi uno dei prodotti alimentari più amati: la pasta. Ideato dall’Unione italiana Food e dall’IPO, l’International Pasta Organisation, il World Pasta Day è giunto alla sua 23esima edizione. Secondo un’analisi Coldiretti, diffusa in occasione dell’evento, nell’ultimo anno, il valore della produzione di pasta nel mondo ha superato i 20 miliardi. L’Italia rimane il leader mondiale, ovviamente: circa un quarto della produzione globale è realizzato nel nostro Paese, con 3,9 milioni di tonnellate di pasta. Inevitabilmente importante il contributo offerto al mondo del lavoro: in Italia, si contano 120 imprese, che impiegano complessivamente 10mila addetti. Circa 200mila sono le imprese agricole che si occupano di rifornire il grano duro di altissima qualità necessario per la produzione della pasta, disponibile in formati sempre più numerosi – sul mercato si contano 300 formati diversi – e in varietà alternative alle tradizionali: integrale, gluten free, farine alternative e legumi. Con lo scoppio della pandemia, molti italiani hanno riscoperto una vecchia abitudine, tornando a fare la pasta in casa: quattro famiglie su dieci hanno dichiarato di averla fatta almeno una volta, nel 2021. Grazie a questo trend, conclude Coldiretti, l’Italia rimane il Paese con il più elevato consumo di pasta: ne consumiamo una media di 23,5 chilogrammi a testa. Decisamente di più rispetto ai 17 chili della Tunisia, seguita da Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg).