L’intervista. Per la Confcommercio «consumi ai livelli pre covid nel 2023»

Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha chiesto che la riforma fiscale preveda una riduzione del cuneo fiscale e il graduale superamento dell’Irap, «escludendo qualunque ipotesi di aumento dell’IVA». Sulla Legge di Bilancio Sangalli ha spiegato che «la NaDef 2021 e il Documento Programmatico di Bilancio ne anticipano l’intonazione espansiva», ma anche «che serve continuare a sostenere la difficile ripartenza delle imprese del terziario di mercato, quelle più colpite dalla pandemia», aggiungendo che bisogna «dare impulso al consumi, per fondare la crescita su un’evoluzione equilibrata dell’export, degli investimenti e della spesa delle famiglie». Secondo le previsioni della Confcommercio per rivedere i consumi ai livelli precedenti la pandemia bisognerà aspettare il 2023, mentre già oggi si osservano alcuni segnali di rallentamento. «Ci sono potenziali fattori frenanti sul piano internazionale», ha detto Sangalli, come «ritardi nelle campagne vaccinali, strozzature nei sistemi di approvvigionamento, accelerazione dell’inflazione». Sull’aumento dei prezzi il presidente della Confcommercio ha ricordato come il centro studi si aspetti un incremento intorno, se non superiore, al 3% ad ottobre, legato soprattutto all’aumento dei prezzi dell’energia. I rischi inflazionistici, ha avvertito durante il colloquio con il Corriere della Sera, «richiedono la massima attenzione, perché, oltre alle perdite di potere d’acquisto che frenerebbero i consumi, eventuali cambiamenti dell’orientamento della politica monetaria avrebbero effetti davvero rilevanti».