Oltre alla proroga degli ammortizzatori sociali, sono previste delle modifiche e delle integrazioni al testo unico in materia di salute e sicurezza che andranno valutate con attenzione, vista l’aumento degli infortuni registratosi negli ultimi mesi

Con l’approvazione in consiglio dei ministri del decreto-legge Fiscale, si è formalmente avviata la partita che porterà alla definizione della legge di bilancio per il prossimo anno e oltre. In attesa dei testi ufficiali, il presidente del consiglio, Mario Draghi, ha chiarito alcuni dei principi guida, anche se, è bene evidenziare, le soluzioni sui temi più scottanti, dalla riforma degli ammortizzatori sociali alle pensioni, dalle politiche attive al rilancio dei settori produttivi, passando per il fisco, rimangono per molti versi indefiniti. La cosa ci preoccupa perché non si tratta semplicemente di spostare una asticella un poco più su oppure un poco più di lato, come potrebbe essere il caso delle pensioni, sospese fra quota 102 (o 104) e quota 41; si tratta di fare scelte che hanno ricadute dirette, positive o negative a seconda dei casi, su milioni di nostri concittadini, per cui è fondamentale che tali scelte siano il frutto di una attenta riflessione che investa pure le parti sociali. Aspettando la legge di bilancio, come si diceva, è intanto arrivato il decreto-legge Fiscale. Poco più di venti articoli che, mai come quest’anno, somigliano ad una sorta di milleproroghe anticipato. Concentrando l’attenzione in particolare sulle misure relative al mondo del lavoro, ritroviamo alcuni provvedimenti oggettivamente necessari, come l’ulteriore finanziamento della cassa integrazione con causale Covid-19; gli ultimi dati Inps, del resto, evidenziano come il 50% della cassa ordinaria è ancora collegata all’emergenza sanitaria, percentuale che sale al 95% nei casi dei fondi di solidarietà bilaterali e della cassa in deroga. Il rischio licenziamenti è purtroppo reale.