Tutti gli ostacoli che si addensano sulla ripresa. Visco: «Per il nostro Paese un ritorno ai livelli di attività registrati alla vigilia dello scoppio della pandemia non costituisce un obiettivo sufficiente»

Attenti a parlare di ripresa, gli ostacoli sono tanti, almeno tre. Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dell’odierna Giornata mondiale del risparmio ha indicato che il quadro di ripresa economica, che vede quest’anno una crescita superiore al previsto attorno al 6% e un debito/Pil in riduzione, è «uno scenario che resta fortemente dipendente dal mantenimento di un sostanziale sostegno da parte delle politiche economiche che, rispetto alla fase di emergenza, può essere più mirato e soprattutto volto a stimolare il potenziale di offerta dell’economia». Dunque, i sostegni all’economia devono continuare, anche perché «per il nostro paese un ritorno ai livelli di attività registrati alla vigilia dello scoppio della pandemia non costituisce un obiettivo sufficiente». Eccessiva cautela? «Negli anni che hanno preceduto la crisi sanitaria, – ha spiegato Visco – non sono mancati miglioramenti», sviluppi che «hanno accresciuto la capacità del sistema produttivo di resistere agli shock, ma non sono stati sufficienti a rilanciare la crescita della produttività». Non c’è solo questo. Per il ministro dell’Economia, Daniele Franco, l’aumento dei prezzi dell’energia «è un fattore che può essere di ostacolo al consolidarsi della ripresa. Il governo è già intervenuto due volte», ma le misure «non hanno impedito l’aumento» ulteriore. Quindi «il costo dell’energia per le famiglie è un tema che resta aperto e dovremo individuare interventi ulteriori», ha detto intervenendo alla Giornata mondiale del risparmio. In merito è intervenuto anche il sottosegretario agli Affari Ue, Enzo Amendola, ai microfoni di Radio 24: «La Commissione UE ha presentato il 13 un progetto con varie misure anche quelle emergenziali, come quelle che abbiamo messo in campo noi in Italia per calmierare i prezzi delle bollette, siamo di fronte a un passaggio congiunturale ma è meglio organizzarsi», annunciando che sul tema oggi a Bruxelles ci sarà una discussione, in particolare intorno a una proposta «di stoccaggio e acquisti comuni, di riserve, può aiutare il nostro continente a contrapporsi agli shock, come fece l’Europa negli anni 70 con il petrolio». L’ultimo ostacolo è l’ombra sinistra lanciata oggi dall’Oms sul 2022 che, ci auguriamo, sia sbagliata: la pandemia Covid «si trascinerà per tutto il 2022», ha dichiarato Bruce Aylward, esperto dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Secondo l’esponente dell’Oms, come riportato dalla Bbc, meno del 5% della popolazione africana è stata vaccinata, rispetto al 40% nella maggior parte degli altri continenti. La maggioranza dei vaccini Covid è stata fornita a Paesi ad alto-medio reddito. L’Africa incide solo per un 2,6% delle dosi globalmente amministrate. In sintesi, è bene parlare di ripresa ma restando sempre molto cauti.