L’allarme di Unimpresa. Gli incrementi per i consumatori potrebbero sfiorare il 50%

Secondo un’impresa il rialzo medio dell’inflazione registrato nell’Eurozona, pari al 3,4% (un livello quasi doppio rispetto al target fissato dalla Banca Centrale Europea), potrebbe portare ad un rialzo incontrollato dei prezzi, soprattutto in Italia, andando a colpire direttamente le famiglie e comportando una riduzione dei consumi e di conseguenze le prospettive economiche del Paese. Secondo il Centro Studi dell’associazione di categoria si rifletterò in maniera diretta sui listini per i consumatori finali e il rischio è che si presentino aumenti anche vicini al 50%, sopratutto su alcuni beni di prima necessità, come i generi alimentari e i prodotti energetici, due tipologie di beni notoriamente soggetti ad elevata volatilità. «Tale situazione – spiega il Centro studi -, oltre che legata alla carenza di talune materie prime, è cagionata anche da una discrasia tra l’improvvisa, robusta domanda e una non adeguata capacità di produzione o di offerta di servizi». Commentando i risultati dell’indagine, il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, ha spiegato che «le scelte di imprese e famiglie non saranno indifferenti rispetto a una variazione in aumento sia dei prezzi delle materie prime sia, consequenzialmente, di quelli dei prodotti di consumo». È un argomento preoccupante, delicato e allarmante, ha aggiunto, «del quale il governo Draghi dovrà scrupolosamente tener conto in queste ore, mentre viene predisposta, dai tecnici, la bozza della prossima legge di bilancio: la manovra, che senza dubbio sarà ancora espansiva, impostata a favorire la ripresa, dovrà anche contenere misure capaci di sostenere le famiglie e le imprese».