No del segretario del Pd Enrico Letta: «È come il condono per l’evasore». Meloni attacca il governo: «I tamponi li paga lo Stato, non le imprese»

Tamponi rapidi e gratuiti per i lavoratori. Questa la richiesta che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha fatto al presidente del Consiglio, Mario Draghi: i due si sono incontrati ieri pomeriggio a Palazzo Chigi. «Mentre qualcuno si occupa di fascismo che non torna, la Lega si occupa di aiutare i lavoratori», ha detto oggi Salvini, intervenendo a margine di un’iniziativa elettorale a Cassano d’Adda, un piccolo comune che fa parte della città metropolitana di Milano. «Ho chiesto ieri a Draghi e oggi ho visto che lo chiedono anche i sindacati: tamponi rapidi e gratuiti per i milioni di lavoratori che ancora non hanno il Green pass, perché non è possibile lasciare a casa migliaia di insegnanti, medici, infermieri, poliziotti, pompieri», ha aggiunto Salvini, ribadendo che va bene «tutelare la salute, ma bisogna rispettare il diritto al lavoro». «Non ci deve essere neanche un italiano che da domani resta a casa senza stipendio. Chiediamo che tutti possano lavorare», ha concluso. «Il tampone gratuito è come il condono per chi non paga le tasse. Noi siamo contro questa logica», ha detto il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, nel corso di un intervento a Radio Immagina, la radio del Pd. Secondo cui, «deve essere premiato chi è fedele, chi paga le tasse e chi si è vaccinato». Quindi Letta ha sposato la linea tracciata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando: «Far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato», ha dichiarato ieri. I tamponi gratis per i lavoratori sono comunque di un’ipotesi al vaglio governo. Il punto è un altro, semmai: chi deve pagarli? «Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il premier Draghi, nel corso dell’incontro coi sindacati, avrebbe preannunciato la possibilità di porre a carico delle aziende il costo dei tamponi dei lavoratori», ha detto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, contraria a questa soluzione. «Se questa decisione dovesse essere confermata dal Consiglio dei ministri, saremmo di fronte ad una vergogna. È inaudito e intollerabile che questo governo scarichi la scelta scellerata di applicare il Green pass come lasciapassare governativo per andare a lavorare sulle spalle delle imprese già in crisi e piegate dalla pandemia. Fratelli d’Italia ribadisce a chiare lettere che la spesa dei tamponi deve essere interamente coperta dallo Stato e non debba ricadere né sui lavoratori né sulle aziende».