Indagini avviate dopo la denuncia di due prostitute

Venivano “comprate” in patria per circa seimila euro da un’organizzazione criminale e una volta in Italia venivano obbligate a prostituirsi. È quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile di Catania avviate dopo la segnalazione di due donne bulgare che, spiega la Polizia di Stato, hanno denunciato «una terza donna straniera; le due, prostitute, lamentavano il mancato pagamento dell’affitto della “postazione” dove si prostituiva anche la terza donna». Per i reati di tratta di persone, riduzione in schiavitù, associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, sono state arrestate nove persone. Le donne venivano collocate in abitazioni fatiscenti, nutrite con pochissimo cibo e di scarsa qualità, sottoposte a violenze fisiche e psicologiche e destinate alla strada; tra queste donne anche una giovane disabile.