La decisione di disdettare il contratto collettivo è, per la Ugl, un precedente preoccupante

Si annuncia una settimana decisamente complicata sul versante del trasporto aereo. Venerdì prossimo, infatti, dovrebbe decollare il primo volo targato Ita, ma le cose da mettere in chiaro sono ancora tante. Il tema rimane sempre quello del futuro degli oltre 10mila addetti oggi in servizio per Alitalia a fronte di un piano industriale che vede una drastica riduzione dei vettori e, soprattutto, del personale. In questi giorni, la tensione fra la nuova compagnia e i sindacati di categoria è salita ai massimi livelli, anche per la decisione di Ita di disdettare il contratto collettivo per andare ad applicare un regolamento aziendale molto più penalizzante sotto il profilo economico e normativo. Un precedente preoccupante perché arriva da una azienda partecipata dallo Stato e sul quale l’Ugl ha annunciato una forte mobilitazione che culminerà in una manifestazione a Roma, a piazza Santi apostoli, mercoledì prossimo a partire dalle 10. Insomma, uno scenario che si annuncia particolarmente teso, come è emerso chiaramente anche nel corso del consiglio comunale aperto che si è tenuto la scorsa settimana a Fiumicino e come evidenziato dalle conseguenze dello sciopero odierno che ha costretto Alitalia a cancellare diverse decine di voli in maniera preventiva. Nei giorni scorsi, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno raggiunto un accordo con il ministero del lavoro che dovrebbe assicurare la cassa integrazione fino a settembre 2022.