di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Nella giornata di ieri l’Anmil, Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, ha celebrato la 71ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. Una ricorrenza che serve a ricordare caduti e invalidi, a sensibilizzare le coscienze e a fare il punto della situazione in merito alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Diverse le iniziative sul territorio nazionale, Covid permettendo, e la manifestazione principale a La Spezia, alla presenza, fra gli altri, del ministro del Lavoro Orlando, che ha annunciato un provvedimento “ad hoc” in tempi brevi. Ce lo auguriamo: che, presto e bene, siano presi provvedimenti finalizzati ad affrontare e risolvere questo grave problema che affligge il mondo del lavoro italiano. Lo diciamo da anni, facendone uno dei pilastri dell’azione sindacale dell’Ugl: la sicurezza sul lavoro deve essere una priorità dell’agenda politica, e speriamo che questo Governo affronti la questione con provvedimenti incisivi. I numeri parlano chiaro: le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nei primi 8 mesi del 2021 sono state 772, senza considerare, quindi, gli incidenti e le malattie professionali con esiti gravi anche se non fatali. Ha chiarito i termini della questione il presidente dell’Associazione, Zoello Forni: «La crisi economica e la ripartenza delle attività produttive rappresentano un terreno insidioso per la sicurezza dei lavoratori e lo dimostra la nuova impennata di incidenti a cui stiamo assistendo. Il bilancio infortunistico di questo 2021 è addirittura peggiore rispetto agli anni pre-pandemia». Parole incisive su dati agghiaccianti, che non possono essere tollerati o trascurati in un Paese moderno e attento al benessere delle persone. Per affrontare la questione e arginare il triste fenomeno delle cosiddette “morti bianche” non basta un approccio meramente emergenziale, servono interventi strutturali, sul fronte dei controlli e delle sanzioni come su quello della prevenzione. L’Ugl è pronta ad un confronto costruttivo col Governo, proponendo, fra le altre cose, una riforma complessiva per realizzare il coordinamento regionale delle Banche Dati (Inps, Inail, Istat, Ministero del Lavoro, Ministero della Salute), con l’obiettivo di garantire una maggiore efficienza ed efficacia degli interventi. E poi è necessario investire sulla prevenzione, attraverso programmi di formazione volti a rafforzare la cultura della sicurezza a cominciare dall’informazione nelle scuole. In tal senso, la comunicazione è importante quanto la formazione dei lavoratori, soprattutto per chi svolge mansioni maggiormente a rischio di infortuni, per conoscere i rischi cui si va incontro e come fare per minimizzarli rispettando, sempre, gli standard di sicurezza. Da anni siamo impegnati sul fronte della sensibilizzazione, con la nostra manifestazione nazionale itinerante, per diffondere fra l’opinione pubblica e le istituzioni una maggiore consapevolezza sul dramma delle morti sul lavoro, per rendere tutti i luoghi di lavoro sicuri, per “Lavorare per vivere”.