In attesa del governo, la Commissione lavoro della Camera chiama Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L’Ape sociale, anche se rafforzata, da sola non è sufficiente a limitare i danni individuali e collettivi per il ritorno della legge Fornero dal prossimo 1° gennaio. Quota 41 sicuramente aiuta, ma serve una riforma strutturale che dia libertà alle persone e fiato all’occupazione

Le proposte di legge in discussione in Parlamento affrontano una serie di tematiche che andrebbero ricondotte nella riforma della previdenza che si rende necessaria alla luce della fine della sperimentazione di Quota 100 al 31 dicembre prossimo. La riforma delle pensioni, per sua natura, è un atto molto complesso, sul quale è fondamentale avere la massima condivisione possibile, al fine di evitare quanto accaduto nel recente passato con la dolorosa vicenda degli esodati. Al 31 dicembre, saranno più di 400mila i lavoratori e le lavoratrici che avranno beneficiato della possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro rispetto alle rigide regole della riforma Monti-Fornero del 2011. Allo stato dell’arte, in attesa di una compiuta proposta da parte del governo, si guarda quindi con estrema preoccupazione al 1° gennaio 2022, quando si verrà a generare una sorta di scalone che, nella peggiore delle ipotesi, potrà arrivare fino a cinque anni. Per evitare che ciò accada, in un momento in cui, peraltro, il mondo produttivo è interessato da una profonda ristrutturazione e riconversione, con intere professioni ormai obsolete, è fondamentale che già in legge di bilancio sia presente una vera riforma delle pensioni. La soluzione al momento prospettata, che si ritrova anche in alcune delle proposte di legge in discussione, di stabilizzare, estendere e rafforzare l’Ape sociale, per quanto condivisibile, potrebbe non essere sufficiente ad intercettare le esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici e delle stesse imprese. In tal senso, l’Unione Generale del Lavoro ha proposto la creazione di un fondo ad hoc per accompagnare l’uscita e Quota 41, senza escludere a priori la proroga di Quota 100.