Il settore del turismo registra una boccata d’ossigeno. I mesi estivi, a partire dalla seconda metà di giugno, hanno fatto registrare presenze in crescita in diverse regioni del Bel Paese. Oltre a Puglia, Sicilia e Sardegna sempre molto gettonate, in tanti quest’anno hanno scelto regioni meno frequentate come il Molise (ha registrato un incredibile sold out), mentre si conferma sempre un’ottima meta l’Emilia Romagna. I turisti hanno affollato anche la Versilia, come non accadeva da tempo, le isole Eolie e l’isola d’Elba. La scelta è ricaduta, più che sulle città d’arte, sui luoghi di montagna e di mare. In Emilia Romagna ad esempio si è registrato un +37% rispetto allo stesso trimestre giugno-agosto del 2020. Sono cresciute sia le presenze degli stranieri (quasi il 42% soprattutto svizzeri, tedeschi, austriaci e francesi) e degli italiani (+36%). Il confronto è negativo solo in contrapposizione all’estate 2019: -16% di pernottamenti e -14,7% di presenze. Questi dati rispecchiano la situazione nazionale: turismo in crescita nel 2021 rispetto al 2020, ma non paragonando i numeri con quelli del 2019. L’Emilia Romagna è una regione in grado di offrire molti servizi, stabilimenti attrezzati e spiagge ampie, oltre a diversi centri che richiamano turisti da ogni parte d’Italia. Le città d’arte (Roma, Venezia e Firenze) in generale accusano, invece, ancora il colpo con un -36,6% di presenze rispetto al 2019, mentre le località termali registrano un -29,6%. Un calo minore per i luoghi dell’Appennino: -3,9% rispetto al 2019 e un +28% rispetto al 2020. La Liguria ha registrato un giugno sotto le aspettative, ma luglio e agosto sono andati decisamente meglio. La regione ha anche guadagnato nuove “fette di mercato” con turisti provenienti da Polonia, Bulgaria, Romania, Lituania, Svezia e Norvegia. La Campania e l’Abruzzo hanno avuto una stagione turistica soddisfacente, ma di sicuro al di sotto delle aspettative delle imprese del territorio che, di norma, puntano molto sul turismo.