DIETRO LA PORTA

Anche quest’anno, come lo scorso, la maggior parte degli italiani (23 milioni contro i 17 del 2020 e i 18 del 2019) ha scelto di rimanere in Italia (il fenomeno viene definito “turismo di vicinanza”) e di andare alla scoperta di posti insoliti. I pernottamenti degli stranieri (più europei che extracontinentali) nei tre mesi di giugno-luglio-agosto sono stati pari a 34,8 milioni, decisamente in aumento rispetto ai 28 del 2020, ma nel 2019 superavano i 100 milioni. Le isole covid free e gli stabilimenti in grado di favorire la tutela della salute hanno influenzato la scelta del “mare” come meta di vacanze (60% delle preferenze). Vaccinazioni e green pass sembrano aver inciso.

PROSPETTIVE A BREVE

L’Italia del turismo viene promossa a pieni voti, ma dal punto di vista dei servizi e delle strutture, il settore mostra ancora ampi margini di miglioramento. La partenza quest’anno è stata lenta ma le presenze sono aumentate di settimana in settimana, soprattutto dalla seconda metà di luglio. Un turismo in crescita quindi, e la speranza è che la ripresa lenta mostri nei prossimi mesi autunnali e ancora di più nella primavera ed estate del 2022 un ritorno alla normalità e ai numeri pre-covid, magari con maggiori investimenti per migliorare l’offerta e la comunicazione internazionale. Il tutto avrebbe una ricaduta positiva in termini di occupazione e di reddito disponibile per le imprese.