Stellantis dice ai propri dipendenti di restare a casa, mentre saltano i cantieri edili

La prima a fermarsi fra le aziende di rilievo internazionale che operano nel nostro Paese è Stellantis. La mancanza dei componenti per la realizzazione delle automobili prodotte nello stabilimento già Fca di Cassino ha bloccato la produzione, tanto che la direzione ha annunciato ai dipendenti che, almeno fino a martedì, non dovranno presentarsi in sede. Una situazione che preoccupa fortemente le federazioni di categoria dei metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che chiedono rassicurazioni al ministero in vista anche dell’incontro in programma per l’11 ottobre. È evidente, infatti, che, se la cosa dovesse protrarsi si creerebbero gravi ripercussioni sulle attività dello stabilimento, ma anche su tutto l’indotto, con la grave incognita degli ammortizzatori sociali. I problemi che sta incontrando Stellantis potrebbero presto presentarsi in tante altre aziende di settori diversi. L’edilizia, ad esempio, lamenta la carenza di materie prime e l’aumento vertiginoso delle stesse, pure a causa della maggiore richiesta connessa al superbonus, mentre le attività commerciali si ritrovano a dover fare i conti con i forti rincari delle tariffe energetiche. Insomma, si annuncia un autunno molto caldo con possibili effetti negativi sulla stessa occupazione stabile. Del resto, anche se il saldo resta positivo, il calo degli occupati che si è registrato ad agosto non può essere sottovalutato.