Oggi la conferma. Un mese «per prepararsi»

È un rinvio, non la fine dei negoziati per l’accordo di libero scambio tra l’Ue e l’Australia. L’Ue si è presa così una pausa, un mese di tempo, scelta sulla quale potrebbe aver pesato il grave conflitto diplomatico con la Francia provocato dalla partnership Aukus tra Canberra, Washington e Londra (Aukus). In merito nessuna parola esplicita. Oggi la portavoce della Commissione europea per il Commercio e l’Agricoltura, Miriam Garcia Ferrer, confermando il rinvio del 12° round di incontri ha dichiarato in un briefing con la stampa: «Questo mese in più ci consentirà di prepararci meglio per il prossimo round e posso anche confermare che questa non è la fine dei negoziati, ci sono ancora alcune questioni in sospeso». Vale la pena ricordare l’antefatto: il mese scorso, l’Australia, senza preavviso, ha rescisso il contratto per l’acquisto di dodici sottomarini francesi a propulsione convenzionale del valore di 90 miliardi di dollari australiani (55 miliardi di euro), scegliendo di acquistare dei sottomarini a propulsione nucleare di progettazione americana, nell’ambito del cosiddetto accordo Aukus stipulato con Usa e Regno Unito. Eric Mamer, portavoce dell’esecutivo comunitario, ha poi sottolineato che «i negoziati sul commercio proseguono, l’Ue non ha intenzione di punire nessuno. L’Australia è un partner della Ue». Dunque, toni molto concilianti ma, con il rinvio, è facile immaginare che le relazioni tra Ue e Australia non siano delle migliori.