Attenzione su green pass, lavoro agile e aree di contrattazione collettiva

Le due incognite principali sulla strada del rinnovo dei contratti collettivi del pubblico impiego sono rappresentate dai tempi e dalle risorse disponibili, soprattutto sul versante delle autonomie locali e delle regioni. Questioni indubbiamente centrali, considerando che le risorse stanziate potrebbero non essere sufficienti a coprire l’aumento del costo della vita che si sta registrando in queste ultime settimane. Quanto stanziato con le ultime leggi di bilancio era stato parametrato su un tasso di inflazione molto più basso di quello che, invece, si sta registrando, con incrementi a due cifre su tante voci, ad iniziare da quella energetica, cosa molto preoccupante in vista dell’inverno. L’altra grande incognita, come detto, è quella dei tempi. Al momento, le amministrazioni sembrano più concentrate sulla fine dello smart working modello Covid-19 e sulla estensione del green pass. Entro il 15 ottobre, tutte le amministrazioni dovranno infatti dotarsi di una procedura di controllo del possesso e della validità della certificazione verde; in mancanza di tale procedura, il dirigente responsabile potrebbe anche essere sanzionato, cosa che evidente tutti gli interessati vorrebbero evitare. Fra le novità, sembrerebbe quasi certa la revisione delle aree di contrattazione. Interessante capire fino a che punto vorrà spingersi il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, considerando le suggestioni passate sulla vice dirigenza.