Più ossigeno per cinema e teatri

Non di solo pane l’essere umano vive. L’appello viene da tutte le forze politiche, dal ministro competente e dalle Regioni: è arrivato il momento di aumentare la capienza di cinema, teatri e sale da concerto. Certo non sarà facile, in molti casi neanche possibile, programmare un’intera stagione teatrale o concertistica in pochi giorni. Ma è necessario far ripartire il settore, per gli spettatori e per le maestranze rimaste a braccia conserte a causa del lock down e escluse dal “circuito” delle piattaforme, come Netflix e Amazon, che, continuando a sfornare serie e film, hanno la capacità di svuotare intere sale sul territorio nazionale. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ascoltato dal Comitato tecnico scientifico, ha detto: «Teatri, cinema e sale da concerto sono luoghi sicuri», chiedendo così «di valutare la possibilità di superare le misure di distanziamento interpersonale e gli attuali limiti di capienza, mantenendo l’obbligo di Green Pass e di indossare la mascherina per la durata degli spettacoli». Più pressante la Conferenza delle Regioni che al Governo ha indicato come l’obiettivo «in un breve arco temporale» della capienza del 100%. Le istituzioni nazionali e locali «hanno il dovere di fare scelte responsabili per ridare ossigeno a categorie di lavoratori e settori economici che hanno pagato un prezzo altissimo», ha detto il presidente Massimiliano Fedriga. Vedremo così se le profezie di un professionista del settore come Luca Barbareschi – attore, regista, produttore televisivo e cinematografico, autore, conduttore televisivo, ex deputato – molto critico nei confronti dei teatri, la stragrande maggioranza, che vivono di sole sovvenzioni statali e per questo privi di una vera rappresentanza e di una organizzazione di stampo industriale, si riveleranno vere: «La pandemia produrrà un reset totale. Il teatro non sarà più quello di una volta. La gente uscirà di casa, rinunciando a Netflix, Amazon e Raiplay, solo per assistere a spettacoli di qualità», «quando i sipari si rialzeranno, sarà tutto infinitamente più bello di prima».