La “guerra” del Prosecco unisce il Governo. Negli scaffali dei supermercati Coldiretti ha smascherato «il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi ma in commercio sono arrivati anche il Whitesecco austriaco, il prosecco russo e il Crisecco della Moldova». “Imitazioni” anche in Brasile

«I nostri DOP e DOCG sono da tutelare. Faremo opposizione formale nei confronti della domanda croata e lo faremo in modo compatto», ha detto oggi il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, nell’informativa al Senato sulla tutela della denominazione di origine controllata del Prosecco. Preannunciata dal Commissario Ue all’Agricoltura Wojciechowski, il 13 settembre sulla Gazzetta Ufficiale UE è stata pubblicata la richiesta della Croazia di protezione della menzione tradizionale Prosek, una richiesta «irricevibile» a maggior ragione visto che in Croazia non esiste una zona che si chiami “Prosek”, mentre l’Unesco ha riconosciuto le Colline del Prosecco in Italia. Tuttavia è comunque un primo passo formale per il riconoscimento di una denominazione che richiama il nostro Prosecco. Anche secondo Coldiretti «è necessario fare presto per fermare una decisione scandalosa». L’avvenuta pubblicazione in G.U. Ue, anche se “minimizzata” da Patuanelli – «la Commissione Ue ha dato solo l’assenso alla pubblicazione della domanda in Gazzetta», «ad oggi non è stata ancora presa nel merito una decisione definitiva sulla registrazione» – è un problema. Le armi a vantaggio dell’Italia sono che il Prosek è in contraddizione con una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, che ha dichiarato illegittimi i nomi che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall’UE, e con l’articolo 33 del Regolamento Ue del 2019. L’Italia ha due mesi di tempo, a decorrere dalla data di pubblicazione nella G.U. Ue, per presentare un’obiezione motivata che la Commissione analizzerà prima di adottare una decisione finale. Vincere è fondamentale: la produzione di Prosecco interessa 2 regioni (Veneto e Friuli-Venezia Giulia), 9 province e 3 denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) con fatturato complessivo di quasi 2 miliardi. Il Prosecco nei primi sei mesi del 2021 ha segnato il record storico dell’export nel mondo: + 35% (500 milioni di bottiglie) e quest’anno dovrebbe toccare il record di 700 milioni di bottiglie. Infine, ma non ultimo, «all’interno di marchi e denominazioni, il Prosecco rappresenta una tipicità italiana. È diventata la prima Doc italiana nel comparto. Negli ultimi 5 anni ha svolto un ruolo fondamentale nell’aumento dell’export italiano, fino a raggiungere, nel 2020, una quota del 16% del totale. È evidente che il prosecco traina tutto il settore», ha sottolineato lo stesso Patuanelli.