«In base alla circolazione del virus e dei vaccinati la norma potrebbe essere prorogata»

«Quella del vaccino e quindi del Green Pass obbligatorio per i sanitari è una norma pro tempore, perché non obbligheremo certo i nostri operatori sanitari alla vaccinazione eterna». Lo ha detto il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri, pur ammettendo che tutto dipenderà dall’andamento della pandemia: «La cosa più probabile è che in base alla circolazione del virus, in base al numero dei vaccinati verso la fine di novembre, metà dicembre, la norma venga prorogata», ha aggiunto a L’Aria che Tira in onda su La7. L’introduzione del Green Pass ha causato qualche malumore tra l’opinione pubblica. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha difeso anche oggi la strada seguita dal governo: «È uno strumento che ci permette di riprendere le attività», ha detto a “Un giorno da pecora”. Tante sono ancora le incognite legate al futuro: «Se avremo ancora il Green Pass per lavorare? Dipenderà dalla circolazione del virus e dalle eventuali altre varianti», ha replicato Sileri. Tra chi si oppone al Green Pass all’obbligo del Gp per chi lavora, c’è la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Che ieri è tornata all’attacco: «Perché l’Italia è l’unica nazione al mondo a prevedere il certificato verde per riconoscere un diritto previsto dalla nostra costituzione che oggi puoi esercitare se hai un certificato che ti dà il governo? Ora, o sono matti tutti gli altri, o forse siamo noi che abbiamo perso il senno».