Prima parte dell’anno in segno positivo; timori, però, per la tenuta

Occupazione dipendente meglio del prodotto interno lordo. Nel secondo trimestre dell’anno, infatti, l’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno, cresce del 3,2% rispetto al trimestre precedente e del 18,3% su base annua; nello stesso periodo, il prodotto interno lordo aumenta rispettivamente del 2,7% e del 17,3%. A trainare l’occupazione, è, in termini percentuali, principalmente il settore edile (+3,2%), mentre in valori assoluti sono i servizi (+42mila unità) a registrare il maggiore incremento. Più indietro l’industria, anche se rimane in territorio positivo (+11mila unità). Guardando ai numeri, emerge comunque ancora un certo grado di instabilità, tanto è vero che segnano una accelerazione tutte quelle forme di lavoro non a tempo indeterminato, dai contratti a termine alle somministrazioni, fino ad arrivare al lavoro a chiamata o intermittente, aspetti che rendono urgente la riforma delle politiche attive. Su quest’ultimo aspetto, come noto, qualche giorno fa, le parti sociali si sono confrontate in videoconferenza. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, ha rassicurato sulla tempistica di attuazione della cosiddetta Gol, la Garanzia per l’occupabilità dei lavoratori, lo strumento introdotto con la passata legge di bilancio che dovrebbe favorire le transizioni occupazionali in linea con il piano nazionale di ripresa e resilienza.