Cremlino: «Voto corretto e trasparente»

Alle elezioni russe che si sono concluse domenica, Russia Unita, il partito del presidente russo Vladimir Putin, si assicura il 49% dei voti circa nelle liste dei partiti della Duma, secondo i dati della Commissione elettorale centrale (CEC). Stando ai risultati, il Partito Comunista è secondo con il 19%, seguito dal Partito Liberale Democratico, Una Russia Giusta e Nuovo Popolo. Un esito elettorale che Putin, come ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, stima «positivamente» per il suo partito. «Il partito ha affrontato il compito di confermare la sua leadership, il compito è stato ovviamente realizzato», ha quindi aggiunto Peskov. Russia Unita conserverà la cosiddetta supermaggioranza alla Duma, che corrisponde al controllo di oltre due terzi della camera bassa del Parlamento. «Con più del 48% dei voti possiamo avere 120 seggi e i nostri candidati stanno vincendo in 195 collegi uninominali», ha detto il segretario del consiglio generale di Russia Unita, Andrei Turchak, da Interfax. Critiche al voto in Russia, però, sono arrivate dall’Europa. Secondo l’Unione europea, tramite le parole del portavoce dell’Alto rappresentante Josep Borrell, le elezioni hanno avuto luogo «in un clima di intimidazione nei confronti delle voci critiche e indipendenti e senza che ci fosse una missione di osservazione elettorale credibile». Accuse però respinte al mittente da Peskov. «Per il presidente, naturalmente, la cosa più importante era e rimane la competitività, la trasparenza e la correttezza delle elezioni. In questo senso, naturalmente, valutiamo il processo elettorale come molto positivo», la posizione espressa da Peskov.