Il console italiano a Tel Aviv ha incontrato il piccolo: «Sembra in buone condizioni di salute»

«Non partiamo oggi per Israele, probabilmente la settimana prossima, forse martedì». Lo ha annunciato Or Nirko, zio paterno di Eitan, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone del 23 maggio scorso costata la vita a 14 persone, conversando con i giornalisti, davanti la sua abitazione. Presente anche la zia Aya, la tutrice legale del piccolo di 6 anni, portato in Israele sabato scorso dal nonno materno Shmuel Peleg, ai domiciliari a Tel Aviv – inciso: oggi scade la misura –, accusato di rapimento e indagato dal Tribunale di Pavia per sequestro di persona aggravato insieme alla nonna materna Etty. Una volta in Israele e dopo una breve quarantena, Or Niko e Aya potranno vedere Eitan, prima dell’udienza al Tribunale di Tel Aviv, in programma il 29 settembre. I legali israeliani della zia paterna e tutrice legale del piccolo hanno attivato la procedura della Convenzione dell’Aja sulla sottrazione internazionale di minori per chiedere l’immediato rientro in Italia del bimbo. Che oggi ha ricevuto la visita del console presso l’ambasciata italiana a Tel Aviv. Presente anche il nonno materno. La visita consolare è stata organizzata d’intesa con il ministero degli Esteri e resa possibile anche grazie alla collaborazione delle autorità israeliane. «Il piccolo Eitan è apparso in buone condizioni di salute», hanno riferito fonti dell’ambasciata, citate da quotidiani e agenzie di stampa italiane.