Stangata fino al 40% sulla luce? Bisogna correre subito ai ripari. L’SOS della Cna: «In 6 mesi rincari +50%, ripresa a rischio». Timmermans (UE): «Se avessimo avuto il Green Deal cinque anni fa non ci troveremmo in difficoltà oggi»

Va bene avvertire gli italiani, ma c’è bisogno di fare subito qualcosa: la bolletta della luce, dal prossimo trimestre, cioè da ottobre che è il 4°, salirà del 40% come avvertito ieri dal ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Cifre allarmanti: si potrebbe arrivare a 100 euro l’anno per la luce e a 400 euro per il gas. Non proprio il massimo in era di smartworking e di necessità impellente di ripresa dell’economia. Serve a poco, come consolazione, sapere che le “bollette bollenti d’autunno” non arriveranno solo in Italia, ma anche in Spagna, ad esempio, dove il premier, Pedro Sanchez, per alleggerire la bolletta ha annunciato una riduzione dell’imposta sull’elettricità dal 5,1% allo 0,5%. Non meglio andrà per la Germania, che “vanta” la bolletta elettrica più cara dell’Ue. In generale sono i Paesi più industrializzati a risentirne. Come mai proprio adesso?

Il mercato dell’energia sta registrando un rialzo record dei prezzi di gas ed energia elettrica, proprio a causa dell’innalzamento dei prezzi delle materie prime, conseguente alla ripresa economica su scala globale e alle ridotte forniture di gas, in particolare dalla Russia. La verità o il paradosso è che, “grazie” alla ripresa economica, la bolletta elettrica sta aumentando. Ma potrebbe metterla anche a rischio. Inoltre, la maggior parte del fabbisogno energetico italiano viene soddisfatta con il gas che sarà anche una delle fonti meno inquinanti, ma è una delle più care, perché di importazione. A ciò si aggiunga la crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, chiamati Ets (Emission Trading Scheme). Proprio sugli Ets, il Governo italiano è già intervenuto per contenere il prezzo della precedente bolletta elettrica, comunque cresciuto del 20%, utilizzando 1,2 miliardi ricavati dalla vendita di quote di emissioni degli Ets. Perché non farlo anche adesso? Perché se la bolletta è del 4° trimestre (1° primo ottobre), gli aumenti sono già scattati dal 1° luglio. Sarà l’Arera, Autorità per l’Energia, a stabilire attraverso l’aggiornamento trimestrale di quanto sarà l’aumento.

Come intervenire? La stessa Arera ha indicato che si potrebbero eliminare dalla bolletta «gli oneri non direttamente connessi agli obiettivi di sviluppo ambientalmente sostenibile e quelli finalizzati al contrasto della povertà energetica» e il Governo sta pensando, proprio, ad una riforma compiuta degli oneri generali di sistema, con la prospettiva di trasferire sotto la fiscalità generale gli oneri per il sostegno alle energie rinnovabili.