Secondo trimestre molto soddisfacente, anche se restano forti criticità

Il secondo trimestre del 2021 si conferma un periodo di ripresa anche sul versante dell’occupazione. La crescita del prodotto interno lordo, superiore alle aspettative dello stesso governo, ha avuto riflessi pure sul lavoro, con il numero degli occupati salito a 22 milioni e 785mila unità. Una crescita molto marcata, di un punto e mezzo percentuale, pari a 338mila unità, rispetto ai tre mesi immediatamente precedente. Occorre, però, leggere questi numeri con estrema prudenza, in quanto buona parte dell’incremento si concentra sull’occupazione a termine (+226mila unità, +8,3%), anche se non sono da sottovalutare gli 80mila dipendenti a tempo indeterminato e i 33mila autonomi in più, a conferma comunque di una certa vitalità del nostro mercato del lavoro. Significativamente, l’aumento dell’occupazione è accompagnato da un decremento del tasso di disoccupazione (-0,3%) e del tasso di inattività (-0,8%). Tutti numeri che, chiaramente, avranno un loro peso sul tavolo della trattativa fra governo e Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le altre parti sociali che porterà alla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive. I dati del secondo trimestre, infatti, confermano la crescente difficoltà che investe gli over 50, in particolare coloro che hanno competenze obsolete. Senza una adeguata riqualificazione, il rischio concreto è quello dello scivolamento verso la disoccupazione di lunga durata.