Suona la campanella per 4 milioni di studenti. La Dad è davvero «lasciata alle spalle»? Oltre 900 mila Green Pass da controllare: l’obbligo è per il personale scolastico e per chiunque acceda alle strutture. Anche per genitori e nonni, non per gli studenti

Oggi, in 9 Regioni italiane, per un totale di 3.865.365 di studenti – e di 900 mila Green Pass da controllare – ha suonato la campanella. Al debutto, la piattaforma a semafori per il controllo della certificazione verde, senza code, ma non in tutto il Paese: in 4.500 scuole su 8.000. Ciò che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha voluto comunicare al Paese dai microfoni di Sky TG24 è «la didattica a distanza conto di averla lasciata alle spalle», sottolineando che bisogna concentrarsi sull’aumento del «digitale in classe». Altri obiettivi: «far togliere le mascherine laddove in classe siano tutti vaccinati», «una scuola nuova, più inclusiva, affettuosa», test salivari «dalle scuole sentinella» a tutti agli altri istituti, «interventi mirati in caso di rischi». Il che significa: in caso di contagio «si farà attenzione a quel gruppo, a quella classe, a quella scuola, non sarà più possibile mettere in Dad tutta una regione». Tutto a posto? Dalle parole di Walter Ricciardi a La Repubblica, non proprio: secondo il consulente del ministro alla Salute se si arriva alla copertura vaccinale al 90% «ci mettiamo in sicurezza» e ciò, insieme al Green Pass, «ci porterebbe nella condizione di controllare con una certa tranquillità la circolazione del virus», non eliminandolo, ma rendendolo «compatibile con la conduzione di una vita normale e con la tutela della salute». Quanto agli altri, non meno importanti, aspetti da considerare: sui trasporti «le Regioni hanno fatto tutto quello che era nelle loro disponibilità», ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, a “Morning News” su Canale 5. Sono stati presi i «mezzi aggiuntivi che erano disponibili», è stato «potenziato il trasporto pubblico urbano ed extra urbano e le corse», ha spiegato il governatore. E gli studenti? Diverse le proteste sia in tutta Italia sia a Roma: proprio davanti al Ministero dell’Istruzione e in 40 scuole, incitando anche ad una mobilitazione generale. Quanto al personale, a fronte degli 87.209 i posti aggiuntivi in deroga concessi sul sostegno agli alunni portatori di disabilità, 59.425 docenti e 10.729 tra amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici (dati nazionali forniti dallo stesso dicastero sui contratti a tempo indeterminato stipulati), c’è da dire che non va in ruolo la metà degli insegnanti autorizzati dal Mef e che restano in attesa centinaia di migliaia di precari. Di lavoro da fare, in realtà, ce n’è tanto. A maggior ragione: «In bocca al lupo!».