Avrebbe portato il bambino in Israele senza il consenso della tutrice legale

Smhuel Peleg, il nonno materno di Eitan, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone del 23 maggio scorso, costata la vita a 14 persone, è indagato a Pavia con l’accusa di sequestro di persona aggravato: due giorni fa, ha portato il bambino in Israele, dopo una visita concessa dalla famiglia paterna e dopo averlo prelevato nella casa della zia Aya Biran, tutrice legale. Il lavoro degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Mario Venditti, dovrà stabilire se Peleg ha agito con la complicità di altre persone. «Dopo essere stato estromesso dagli atti e dalle udienze e preoccupato dalle condizioni di salute del nipotino, ha agito d’impulso», hanno spiegato i i legali Sevesi, Carsaniga, Polizzi, che rappresentano Shmuel Peleg, citati dall’ANSA. «Ci impegneremo perché vengano riconosciuti i diritti della famiglia materna, dopodiché confidiamo che Shmuel ritorni ad avere fiducia nelle istituzioni Italiane e ci impegneremo in tal senso». Cristina Pagni, uno dei legali di Aya Biran, ha chiesto l’attivazione della Convenzione internazionale dell’Aja, che prevede di assicurare il rientro del minore presso l’affidatario e il Paese di residenza nei casi di sottrazione internazionale. Tra le altre cose, il Tribunale di Pavia aveva ordinato l’11 agosto il divieto di espatrio del bambino: Eitan avrebbe potuto lasciare l’Italia solo se accompagnato o autorizzato dalla tutrice. «Stiamo accertando l’accaduto per poi intervenire», ha assicurato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine di una manifestazione elettorale M5s a Sulmona, in Abruzzo.