Le preoccupazioni di Giappone e Corea del Sud

Durante l’ultima parata militare, alcuni giorni fa in occasione delle celebrazioni per i 73 anni della sua fondazione, di missili neppure l’ombra, ma nel weekend la Corea del Nord – a darne notizia l’agenzia Kcna nella giornata di lunedì – ha testato un nuovo missile a lungo raggio, in grado di raggiungere una distanza di 1.500 chilometri. Si tratta di una circostanza che preoccupa la comunità internazionale, sebbene nel test non siano state violate le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, perché si ritiene che un missile di questo tipo possa essere trasformato in una testata nucleare. Non a caso preoccupazioni sono state espresse dal Giappone e dalla Corea del Sud. Il portavoce del governo giapponese Katsunobu Kato, in particolare, ha affermato che il governo è «preoccupato» e che sta lavorando con Stati Uniti e Corea del Sud. L’agenzia di stampa sudcoreana Yohap ha invece riferito che l’esercito di Seul sta valutando la situazione con attenzione insieme a Washington. Che è a sua volta intervenuta sull’argomento con una nota del Pentagono in cui si spiega che il test missilistico condotto dalla Corea del Nord dimostra che «continua a concentrarsi sullo sviluppo di un programma militare e minaccia i paesi vicini e la comunità internazionale». Allo stesso tempo, fonti dell’amministrazione Biden hanno dichiarato che gli Stati Uniti stanno «monitorando la situazione». La Cina ha invece chiesto «alle parti correlate di esercitare moderazione e di incontrarsi a metà strada», così da assicurare la pace e la stabilità della penisola coreana.