Colpiti simboli americani. Il sacrificio dell’equipaggio e dei passeggeri del volo United Airlines 93 è diventato un film

L’11 settembre del 2001 era un martedì. Con una azione simultanea, un gruppo di diciannove terroristi affiliati ad Al Qaida dirottò quattro voli di linea: il volo American Airlines 11 diretto da Boston a Los Angeles; il volo United Airlines 175, sempre da Boston a Los Angeles; il volo American Airlines 77 da Washington a Los Angeles; il volo United Airlines 93 da Newark, nel New Jersey a San Francisco. Il viaggio del primo volo, un Boeing 767, decollato un minuto prima delle 8 si concluse alle 8,46 con lo schianto contro la Torre nord del World trade center di New York. Diciassette minuti dopo fu la volta del secondo volo, decollato alle 8,14, a schiantarsi contro la Torre sud. Il terzo aeroplano, un Boeing 757, concluse il suo viaggio, iniziato alle 8,20, contro la facciata ovest del Pentagono, in Virginia, alle 9,37. Il quarto volo finì la sua corsa su un campo nei pressi di Shanksville in Pennsylvania; diretto verosimilmente verso il Campidoglio di Washington o la Casa Bianca non giunse a destinazione per l’opposizione dei passeggeri e dell’equipaggio che riuscirono a sopraffare i quattro dirottatori. Nei mesi che seguirono, soprattutto il viaggio di quest’ultimo volo, lo United Airlines 93, è stato oggetto di una attenta ricostruzione che ha trovato poi spazio in un film che ha ricordato il sacrificio dell’equipaggio e degli stessi passeggeri. La loro storia è stata ricostruita anche attraverso l’analisi degli sms inviati in quei drammatici minuti dalla partenza allo schianto a terra.