«Concorrenza non si trasformi in conflitto»

Un contatto telefonico non basterà a superare tutte le divergenze emerse negli ultimi anni, ma può essere un gesto distensivo, magari utile a evitare che la concorrenza tra due superpotenze economiche possa sfociare in un vero e proprio conflitto. Questo lo spirito che ha accompagnato la telefonata tra il presidente statunitense Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping, la prima da sette mesi. Certo è, tuttavia, che a leggere i resoconti di Washington e di Pechino le distanze tra le parti emergono in maniera piuttosto marcata. «Il presidente Biden – ha riferito infatti la Casa Bianca – ha sottolineato l’interesse duraturo degli Stati Uniti per la pace, la stabilità e la prosperità nell’Indo-Pacifico e nel mondo e i due leader hanno discusso della responsabilità di entrambe le nazioni per garantire che la concorrenza non si trasformi in conflitto». D’altro canto, come riportato dall’agenzia Xinhua, la Cina ritiene che la politica americana abbia causato «gravi difficoltà nei legami bilaterali», con un impatto sul mondo intero. Ad ogni modo Xi Jinping, nel colloquio telefonico avuto con Biden, ha voluto sottolineare che «quando Cina e Stati Uniti lavoreranno insieme, entrambi i paesi e il mondo intero ne trarranno beneficio». Le questioni conflittuali restano però sul tavolo, come il mancato rispetto dei diritti umani in Cina, i problemi legati alla cybersicurezza o la sfida ambientale.