Il problema, per una volta, non sono le risorse, ma le idee da mettere in campo

L’obiettivo del governo è dare attuazione al Programma Gol, Garanzia per l’occupabilità del lavoratore, quale parte integrante del Piano nazionale di ripresa e resilienza. È lo stesso ministro del lavoro, Andrea Orlando, a spiegare a Cgil, Cisl, Uil, Ugl e alle parti sociali l’importante impegno finanziario messo in campo che conta sui 4,4 miliardi della missione 5 del Pnrr, su altri 500 milioni del React, alle quali si aggiunge il rafforzamento delle risorse per i Centri per l’Impiego (1,1 miliardi), il tutto senza contare l’impegno diretto delle regioni che hanno competenze specifiche in materia. A fronte di un investimento oggettivamente consistente, decisivo accelerare l’iter. Il ministro, non a caso, ha chiesto alle parti sociali di rendersi disponibili nei prossimi giorni per cercare di arrivare ad un decreto attuativo del programma il più condiviso possibile. Le politiche attive sono centrali per gestire i cambiamenti strutturali in atto – il riferimento è in particolare alla doppia transizione, ecologica e digitale. Uno degli obiettivi principali è quello di arrivare a fare un salto di qualità nella definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni, che, al momento, non sono veri e propri diritti per lavoratori e imprese, ma sono indicazioni di principio. Diventa decisivo definire le prestazioni con le relative risorse, cosa che fa ben sperare sul successo dell’intera iniziativa.