Franco esclude la proroga di quota 100, anche se sarebbe una soluzione rapida

La scadenza del 31 dicembre, quando terminerà la sperimentazione triennale di quota 100, si avvicina e ancora non si vede una soluzione sul versante della riforma previdenziale. L’ultimo ad intervenire sul tema è stato il ministro dell’economia, Daniele Franco, il quale si è concentrato su due aspetti in particolare. In primo luogo, ha voluto rassicurare i contribuenti, parlando di soluzione ragionevole. L’altra cosa è che il ministro dell’economia si è sentito di escludere una proroga di quota 100. Chiaramente, il ministro, pur essendo una voce autorevole all’interno del governo, parla a titolo personale, in quanto le decisioni dovranno essere prese prima in sede di consiglio dei ministri e poi in parlamento, dove potrebbero uscire sensibilità diverse rispetto ai desiderata dello stesso titolare del dicastero di via XX settembre. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, da tempo, chiedono al ministro del lavoro, Andrea Orlando, la riapertura di un confronto che era già partito all’inizio del 2020, ma che poi si era arenato per una serie di motivi, compreso il Covid-19. L’ipotesi di proroga di quota 100, in un tale scenario, sarebbe peraltro largamente condivisibile dalle parti sociali, meglio ancora di una riforma frettolosa che potrebbe causare degli scompensi anche gravi, come accaduto con gli esodati della riforma Fornero del dicembre del 2011. Di certo, non sarebbe sufficiente la sola Ape sociale.