Per la leader di FdI è «metadone di Stato», mentre da Napoli Conte difende la misura. Giorgetti: «Va trasformato in lavoro di cittadinanza»

L’immagine di Matteo Salvini e Giorgia Meloni abbracciati davanti alle telecamere prima di lasciare il Workshop Ambrosetti di Cernobbio – che ha confermato, se mai ce ne fosse ancora bisogno, le «prove tecniche di governo» – restituisce l’idea di una coalizione che è unita anche su alcuni temi specifici, quali il reddito di cittadinanza, una misura che Lega e Fratelli d’Italia vorrebbero cancellare. La posizione trova sponda “naturale” in Forza Italia, ma c’è anche il distinguo di Italia Viva, che ha lanciato l’idea di un referendum popolare che cancelli la norma, sostenuta invece da M5s (come da prassi, trattandosi di una delle misure spot dell’esperienza governativa di Giuseppe Conte) e ora pure dal Partito democratico. Dopo un iniziale mea culpa per avere votato un provvedimento oggi giudicato fallimentare, Salvini sostiene che siano «dodici miliardi di euro spesi male, che non producono ricchezza, ma assistenzialismo», annunciando l’intenzione di proporre un emendamento in legge di bilancio per destinare le risorse alle imprese. Ma è sulla definizione che ne ha dato Meloni che si è scatenata la bagarre politica delle ultime ore: «Metadone di Stato», l’ha chiamato. Per la leader di FdI, infatti, «è esattamente lo stesso principio del mantenimento a metadone di un tossicodipendente, ti mantengo nella tua condizione, non voglio migliorarla, voglio mantenerla». «In questi giorni assistiamo a una campagna vergognosa contro il reddito di cittadinanza. Trovo vigliacco e folle che esponenti politici, per giunta con trattamenti economici privilegiati, chiedano di abrogare una misura di civiltà nei confronti di chi non ha nulla», la dura replica del leader del M5s, Giuseppe Conte, oggi a Napoli, dove ha preso il via il suo tour elettorale. Prima, a Coffee Break su La7, l’ex premier – il quale di recente ha anche aperto a possibili modifiche migliorative – aveva assicurato che «il M5s sosterrà il governo dal momento che Draghi ha confermato che condivide la misura». Sempre a Napoli, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha affermato che «il reddito di cittadinanza è una misura importantissima per le persone in difficoltà. Il M5S lo difenderà. Se ci sono dei miglioramenti da fare – ha aggiunto Fico – si faranno, ma il reddito rimane». Ad un’idea diversa del reddito di cittadinanza invita però il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Rispondendo a quanti gli chiedevano conto della polemica politica di queste ore a margine del Salone del Mobile, Giorgetti ha risposto che «dobbiamo cominciare a ragionare di lavoro di cittadinanza. La costituzione italiana recita che è il lavoro che ci rende pienamente cittadini. Lo sforzo è di trasformare il reddito di cittadinanza in lavoro di cittadinanza».