Giroud (vaccinato) positivo e Xhakha (no vax) anche. In Nba vaccino obbligatorio

La Serie A ha il suo primo caso di Covid-19 dall’inizio della stagioen. Si tratta di Olivier Giroud del Milan. Il francese aveva iniziato benissimo la stagione con due gol e due assist nelle prime due gare del campionato ed ora invece è costretto a saltare la prossima sfida con la Lazio. Il classe ’86 si trova in isolamento nella sua casa di Milano e sta bene. L’attaccante è vaccinato e quindi ha una bassissima percentuale di rischio che la situazione possa peggiorare, anzi appena si negativizzerà, tornerà a giocare senza particolari strascichi. Giroud è risultato positivo dopo un tampone molecolare effettuato a domicilio e non è a contatto con la squadra dal ritorno da Cagliari, quando era risultato negativo al tampone. Da un vaccinato positivo, ad un calciatore no vax, risultato positivo: infatti, l’ex obiettivo di mercato della Roma, Granit Xhaka è stato contagiato dal covid e di conseguenza non potrà scendere in campo nella partita di domenica contro l’Italia, valevole per la testa del girone per le qualificazioni a Qatar 2022. Lo svizzero è l’unico calciatore della nazionale di Murat Yakin ad essere un no vax. Insomma, continua il braccio di ferro tra la pandemia e lo sport, ma la soluzione presto potrebbe diventare una sola: vaccinati o a casa. Proprio come sta accadendo negli Stati Uniti, in particolar modo nell’Nba con i club di New York e San Francisco, che, ad esempio, hanno reso noto che i propri tesserati non vaccinati non potranno entrare nelle arene salvo siano provvisti di approvata esenzione medica o religiosa. I giocatori di Knicks o Nets non potranno addirittura allenarsi se non vaccinati.