di Francesco Paolo Capone Segretario Generale UGL

Della conferenza stampa di ieri del presidente del Consiglio vanno evidenziati diversi temi, tutti fondamentali per il mondo del lavoro. A partire dalla volontà del Governo di estendere il green pass e l’obbligo vaccinale. Per decidere quali settori coinvolgere, Draghi ha annunciato l’idea di una cabina di regia. Il Governo sarebbe intenzionato a iniziare ad estenderlo dagli esercenti di ristoranti, bar e mense. Ma «il tema è caldo» anche per i dipendenti della Pa e della Scuola. Come è ormai noto, per l’Ugl la vaccinazione rappresenta un dovere morale e civile, in quanto costituisce il principale strumento di contrasto alla pandemia e, al tempo stesso, il presupposto indispensabile per una ripresa economica stabile. Tuttavia, l’introduzione dell’obbligo vaccinale, scelta cruciale tanto quanto l’estensione obbligatoria del Green Pass ai lavoratori pubblici e/o privati (come vorrebbe Confindustria), andrebbe adottata attraverso una norma di legge ad hoc, preceduta da una discussione del Parlamento. E non solo: pur condividendo l’idea di una cabina di regia, riteniamo sia ineludibile la convocazione di un tavolo fra governo, parti sociali e datoriali sia per aggiornare i protocolli di sicurezza attualmente vigenti al fine di implementare le tutele sia per l’organizzazione del lavoro e degli spazi al fine di individuare le soluzioni più idonee per rafforzare i presidi e le garanzie a protezione di tutti i lavoratori.

Sul fronte delle riforme, Draghi ha sottolineato che nell’agenda di governo, «molto fitta», tra le priorità ci sono il lavoro con il rilancio delle politiche attive e la riforma degli ammortizzatori sociali, in vista delle molte ristrutturazioni aziendali e della necessità, per un ingente numero di lavoratori, di rientrare il più velocemente possibile e più qualificati nel mercato del lavoro. In quest’ottica, altrettanto utile sarebbe la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. E qui veniamo ai primi provvedimenti annunciati da Draghi, quali le leggi delega su concorrenza e soprattutto fisco. Su quest’ultimo punto, l’idea dell’Ugl è semplificare e ridurre con coraggio il carico fiscale, tornando a un sistema fondato sull’equità e funzionalità, a cui affiancare anche lo stralcio delle cartelle esattoriali.

Draghi non ha evitato il capitolo pensioni, alle quali servono meccanismi di rivalutazione, e Quota 100, della quale, per l’Ugl, va fatto salvo il meccanismo che attribuisce ai lavoratori la libertà di scegliere se andare o meno in pensione e che favorisce l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. L’attenzione del Governo – e dell’Ugl che da anni si batte contro questo fenomeno – è inoltre sul decreto delocalizzazioni.

Sono tutte riforme essenziali per il mondo del lavoro e che, come tali, implicano un confronto preventivo tra Governo e parti sociali, nonché datoriali, che, come già chiesto a Palazzo Chigi, sia il più ampio possibile. L’Ugl c’è.