Ma occhio all’inflazione. Nel II trimestre il PIL è cresciuto del 13,7% tendenziale

L’economia dell’Eurozona è sempre più vicina ai livelli precedenti la pandemia di coronavirus, con il PIL salito del 2% nel secondo trimestre rispetto al primo e del 13,7% rispetto allo stesso arco di tempo del 2020. Effettivamente la ripresa economica dell’area della moneta unica sta correndo veloce e a confermarlo è la stessa Banca Centrale Europea, attraverso le parole del vicepresidente Luis De Guindos, che intervistato dal quotidiano spagnolo El Confidencial ha detto che «l’economia europea tornerà ai livelli pre-pandemia entro la fine di quest’anno o nei primi mesi del prossimo». Per questo, secondo il numero due dell’Eurotower, la BCE potrebbe presto discutere di una «graduale normalizzazione del sostegno monetario». Rimane però il nodo inflazione: nell’arco degli ultimi mesi l’indice annuo dei prezzi al consumo è salito oltre l’obiettivo del 2% prefissato dalle strategia di politica monetaria dettata da Francoforte. Ad agosto, per esempio, il tasso d’inflazione è stato del 3%, battendo le attese che indicavano un +2,7% e secondo la BCE potrebbe continuare ad aumentare per tutto il 2021, per questo prima di mettere mano alla politica monetaria il Consiglio direttivo dovrà assicurarsi che si tratti solo di un aumento temporaneo e che «non avrà un impatto strutturale sull’economia». Anche i dati diffusi ieri da IHS Markit sull’attività manifatturiera fanno ben sperare: il settore ad agosto ha registrato un’altra forte espansione con l’indice PMI che si è attestato a 61.5 punti, con la produzione dell’area al di sopra della media storica.