Sempre più urgente la ripresa del confronto fra Orlando e le parti sociali

Continua inarrestabile la crescita degli incidenti sul lavoro nel nostro Paese, a conferma di quanto lungo sia ancora il percorso per mettere in sicurezza i lavoratori e le lavoratrici. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Inail, infatti, nei primi sette mesi dell’anno si è registrato un incremento degli infortuni dell’8,3%, quasi 24mila in più rispetto allo stesso periodo del 2020. In valori assoluti, le denunce di infortunio sono state poco meno di 289mila. La crescita degli infortuni è marcata soprattutto a partire da aprile, un dato che risente verosimilmente del fatto che il lockdown del 2020 è stato più stringente su tutto il territorio nazionale. Pure non considerando gli infortuni in itinere, resta comunque sempre il dato di una variazione in crescita del 6,9%; in valori assoluti parliamo di circa 18mila casi. Davanti a questi numeri, Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono tornate a sollecitare il ministro del lavoro, Andrea Orlando, affinché si arrivi ad una pronta convocazione del tavolo di confronto sulla riforma del testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ormai datato, visto che risale al 2008. Già con la sua predecessora, Nunzia Catalfo, si era individuato un doppio binario, con interventi urgenti da mettere in campo velocemente accompagnato da un percorso più complessivo, e quindi relativamente più lento, di riforma del decreto legislativo 81/2008.