Lega e Fratelli d’Italia propongono di abolirlo. Dall’altra parte, il Pd e il M5s vogliono tenerlo, modificandolo

Ad un passo da settembre, il dibattito politico italiano si concentra sul reddito di cittadinanza. Ed è subito scontro. Da una parte la Lega, dall’altra il Partito democratico e il Movimento 5 stelle. Che sul Rdc ha puntato moltissimo. «Credo che» il presidente del Consiglio Mario «Draghi sul reddito di cittadinanza abbia detto cose importanti», ha sottolineato il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo nel corso di un appuntamento elettorale a Torino. Il premier «ha aperto una discussione che consente di portare miglioramenti e di prendere il buono che c’è stato, perché del buono ce n’è stato e di superare i limiti ad oggi riscontrati. Questo è il metodo migliore. Quindi nessuna cancellazione di questo strumento ma, come propone Draghi, noi come il premier crediamo in un suo miglioramento», ha concluso Letta, consentendo così di delineare gli schieramenti in campo. Il Pd si schiera al fianco del M5s, che non intende rinunciare al Rdc: «È una misura di civiltà», ha detto qualche giorno fa il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a “La Piazza” a Ceglie Messapica, pur confessandone qualche imperfezione: si tratta di «una riforma complessa, la dobbiamo ricalibrare meglio», ha ammesso, ribadendo poi in una successiva intervista al Corriere della sera «che» il Rdc «garantisce coesione e sicurezza sociale, cosa che non è possibile se milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà». Di tutt’altro avviso, il leader della Lega, Matteo Salvini. E con lui Giorgia Meloni. «Va cancellato assolutamente. A settembre proporremo un testo e io metterò la prima firma all’emendamento», ha annunciato sabato Salvini, spiegando anche il perché – «Poteva avere senso tre anni fa ma si è dimostrato un fallimento assoluto» – e anticipando le prossime mosse: «La proposta che faremo in piazza e in Parlamento è semplice: con i soldi che si risparmiano sul reddito cittadinanza si rinviano le cartelle esattoriali e si finanzia quota cento. Conto che sul taglio delle tasse, sulle cartelle esattoriali tutto il centrodestra sia unito». Soddisfatta, Meloni: «Finalmente quasi tutte le forze politiche cominciano a dare ragione» a FdI sul Rdc. «Siamo stati gli unici ad aver avuto, fin da subito, il coraggio di dire che è una misura concepita male, che favorisce i furbi e non aiuta i veri bisognosi. Soprattutto è sempre stata una menzogna dire che avrebbe aiutato la gente a trovare lavoro, è vero esattamente il contrario, è un disincentivo al lavoro legale è un incentivo al lavoro nero».