La stella dI Joe Biden sembra già tramontata. A soli sette mesi dalla proclamazione, l’America sembra già stufa del presidente, ai minimi nei consensi tra la ripresa dei contagi e la caduta di Kabul

Avrebbe dovuto incarnare, secondo i progressisti, la rivincita del modello Dem negli Usa e nel mondo, il riscatto, la fine di Trump e del sovranismo. Invece, la stella del presidente americano Joe Biden sembra già tramontata. Ieri una conferenza stampa tesa e drammatica a commentare il peggiore degli scenari possibili in Afghanistan: un ritiro delle truppe americane e alleate all’insegna non solo della rivincita talebana, con l’immediata riconquista del Paese asiatico dopo 20 anni di occupazione, ma anche delle convulse giornate di evacuazione di occidentali e collaboratori afghani, culminate con gli attacchi terroristici a Kabul, rivendicati dall’Isis e costati la vita a centinaia di persone, fra cui almeno 13 soldati americani. Inutile, ormai, giurare vendetta contro i terroristi islamici, in un Afghanistan controllato dai Talebani, ostili essi stessi all’Isis. Non sono, però, solo le questioni di politica estera a decretare il bilancio negativo dei primi sette mesi di presidenza Biden. C’è anche il tema migratorio, con la Corte Suprema a sancire la legittimità del programma “Remain in Mexico” di Trump, che dovrà essere ripristinato. E una gestione della pandemia iniziata in pompa magna, con l’annuncio della scoperta del vaccino anti Covid della Pfizer dato subito dopo l’estromissione dei repubblicani dalla Casa Bianca, ma che ora arranca, con una copertura vaccinale bassa, solo il 51% circa della popolazione, e numeri in crescita, a livelli invernali, per quanto riguarda contagi e decessi. Un momento difficilissimo per Biden, oggetto di attacchi da parte degli avversari politici, con l’ex presidente Trump in testa, ma non più sostenuto neanche dall’apparato – i contrasti col Pentagono per la gestione della questione Afghana – né dal suo partito di riferimento, quello democratico. Tanto meno dai cittadini, con un gradimento in crollo, oscillante tra il 41% e il 49% in base alle diverse rilevazioni e comunque al di sotto della soglia psicologica del 51%, corrispondente alla maggioranza degli americani. Una presidenza in crisi profonda.