L’analisi dell’Istat. Su base trimestrale l’indice è salito del 5,2%, su base annua del 28,4%

A giugno, secondo le ultime rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica, l’indice del fatturato dell’industria è aumentato del 3,1%, sintesi di un aumento del 4,7% del fatturato estero e del 2,1% del fatturato interno. Dalle tabelle riportate nel resoconto dell’Istat si evince che il contributo più ampio alla crescita mensile sia giunto dal fatturato relativo ai beni intermedi, aumentato del 5%, ma variazioni positive si registrano per tutti i raggruppamenti principali di industrie: per i beni al consumo del 2,6% (+5,7% per i durevoli e +1,8% per i non durevoli), +0,3% per i beni strumentali e +6% per l’energia. Anche a livello trimestrale le rilevazioni mostrano un segno “più”. Rispetto al primo trimestre il fatturato dell’industria risulta in crescita del 5,2%, un risultato legato al +5,5% del fatturato interno e al +4,8% del fatturato estero. In questo caso il dettaglio sui raggruppamenti principali di industrie mostrano un +1,8% per i beni di consumo (+3,7% per i durevoli e +1,3% per i non durevoli), un +2,8% per i beni strumentali, un +8,6% per i beni intermedi e un +14,3% per l’energia. Aumento considerevole per l’indice tendenziale, influenzato ancora dai bassi livelli che hanno interessato l’attività economica nel corso dello scorso anno. Rispetto a giugno 2020, infatti, il fatturato totale è cresciuto del 28,4%, riflettendo l’incremento de 30,2% registrato sul mercato estero e quello del 27,5% registrato sul mercato interno. Anche in questo caso si registrano marcati incrementi tendenziali per tutti i settori: +54,3% l’energia, +35,4% i beni intermedi, +31,0% i beni strumentali e +14,1% i beni di consumo.