L’80% di over-12 immunizzati entro metà settembre, altrimenti si pensa alla vaccinazione obbligatoria. Intanto stanno per scattare le norme più estese sul Green Pass, necessario dal 1° settembre anche sui mezzi a lunga percorrenza

Scuola, luoghi pubblici, teatri, cinema, bar e ristoranti, comprese le mense aziendali. A breve i trasporti a lunga percorrenza. L’obbligo di Green Pass si estende, con tutte le contraddizioni di questo strumento. Ma già si pensa a provvedimenti diversi e più stringenti per spingere la popolazione a vaccinarsi contro il Covid-19 prima dell’arrivo dell’autunno, onde contenere la possibile nuova ondata di contagi, ospedalizzazioni e decessi. Sul fronte Green Pass, infatti, non mancano le problematiche. Soprattutto nella scuola, tra controlli e provvedimenti da prendere per il personale sprovvisto della tessera verde, e nei luoghi di lavoro, con molte aziende che chiedono il certificato per entrare in fabbrica o in ufficio e la questione del costo dei tamponi e dell’accesso alle mense. Allora c’è chi inizia a ipotizzare l’opportunità di rendere la vaccinazione obbligatoria per legge. E così si fa strada l’idea di estendere le categorie professionali soggette a obbligo di Green Pass o di vaccino, sull’onda di quanto già avviene, rispettivamente, per istruzione e sanità. L’attenzione è concentrata su lavoratori pubblici, personale dei trasporti, dipendenti delle attività essenziali. L’alternativa è quella di un obbligo di legge per fasce d’età, ossia per tutti i cittadini sopra i 50 oppure i 40 anni. Con, in questo caso, un’assunzione di responsabilità diretta da parte dello Stato, che aggiungerebbe anche quello anti Covid-19 ai 10 vaccini già obbligatori in Italia, quelli che si somministrano nella prima infanzia. Chiaro, a tal proposito, il parere del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che ha affermato che la campagna vaccinale sta procedendo a buon ritmo e che non dovrebbe essere necessaria una legge ad hoc, ma che comunque ha dichiarato: «Questa è l’ultima chiamata alle vaccinazioni. Se entro il 15 settembre non avremo superato la soglia dell’80% di popolazione che ha avviato il percorso di immunizzazione, dovremo valutare la possibilità di una forma di obbligo».