Ad oggi emergono soprattutto le divisioni. A Roma Zingaretti attacca Raggi, mentre Conte su Milano: «Errori del M5s, con me nuovo corso»

Prove di alleanza cercasi. Perché a parole c’è chi afferma di volerla, ma a conti fatti stenta a decollare. E a dirla tutta ancora non c’è. Quello tra Pd e M5s, insomma, è un amore che non riesce a sbocciare. Un assaggio è arrivato nelle ultime ore, in chiave amministrative di ottobre. È bastata un’ammissione di Virginia Raggi, sindaca di Roma (dove le due forze politiche si presentano da avversarie e stando a Il Tempo, un sondaggio che gira al Nazareno non sarebbe particolarmente favorevole al candidato Pd, Roberto Gualtieri), a innescare l’ironia dell’ex segretario dem e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Non sono una no-vax, non sono vaccinata perché ho ancora gli anticorpi e il medico mi ha suggerito di non farlo», ha dichiarato ieri la sindaca, intervistata a In Onda su La7. Per poi aggiungere: «Ognuno deve sentire il proprio medico e fare quello che gli consiglia. Il tema della vaccinazione deve essere un tema medico, i politici non devono mettersi a fare battaglie di principio e farlo diventare un tema elettorale. Se diventa un tema elettorale vuol dire che non ci sono altri temi di cui parlare. Non mi sento di dire se sono favorevole o contraria, credo siano questioni che devono decidere i medici». «Fino a oggi conoscevamo i No Vax – la replica, allora, di Nicola Zingaretti –. La sindaca, ancora per un mese, della nostra amata capitale ha inaugurato la figura dei “Ni Vax”. Tradotto: non decido su niente come faccio da cinque anni. E i romani pagano». Su Milano, dove il quadro per il M5s resta molto incerto, è invece intervenuto oggi il neopresidente del Movimento, l’ex premier Giuseppe Conte, in una lettera inviata al Corriere della Sera in cui spiega che sul capoluogo lombardo e sul Nord sono stati fatti «degli errori» e che con la sua leadership comincerà un nuovo corso (più nello specifico: «Con il nuovo corso porremo rimedio»). Infine, il presidente della Camera, Roberto Fico, in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, Napoli può essere un banco di prova per l’alleanza Pd-M5s: «In questo momento storico per le difficoltà che la città e il paese hanno – il suo pensiero al riguardo –, serve una presa di coscienza da parte delle forze politiche sui bisogni che hanno grandi metropoli come Napoli e cercare di capire come gettare le basi per il futuro. Anche facendo un passo indietro. Da questo punto di vista Napoli è un bel banco di prova che costruisce anche il futuro nazionale delle due forze politiche autonome, ma che lavorano insieme su tematiche importanti. Ma il banco di prova lo superi non vincendo solo le elezioni, ma assicurando alla città un progetto serio per il futuro».