I dati Istat. Bene soprattutto le vendite di beni intermedi e di consumo durevoli

Dopo la battuta d’arresto di maggio, a giugno le esportazioni di beni italiani sono tornate a crescere, mettendo a segno un +1,4%. È quanto emerge dall’ultimo resoconto dell’Istituto nazionale di statistica sul commercio con l’estero, secondo cui l’aumento dell’indice è legato principalmente all’incremento delle vendite verso i mercati Ue, cresciute del 2,5%, mentre l’apporto di quelle verso l’area extra Ue è più contenuto,+0,2%. Su base mensile spiccano le vendite di beni di consumo durevoli, con un +3,8%, e quelle di beni intermedi, con un +3,5%, mentre per i beni di consumo non durevoli si registra un +0,3% e per i beni strumentali un -1,1%. Per quanto riguarda invece il confronto con giugno 2020, l’Istat sottolinea come l’ampio incremento, pari al +25,4%, sia legato ancora una volta ai bassi livelli di vendita dello scorso anno. In questo caso le vendite di prodotti italiani verso i Paesi dell’Ue27 sono salite del 27,3%, mentre quelle verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea hanno riportato un +23,4%. Anche per il confronto tendenziale appare di particolare rilievo l’incremento che ha interessato i beni di consumo durevoli, pari ad un +26,8%, e quello dei beni intermedi, pari ad un +36,4%. Nell’analisi si legge poi che su base annua, le esportazioni crescono in misura molto sostenuta verso tutti i principali paesi partner; i contributi maggiori riguardano le vendite verso Germania (con una crescita del +26,7%), Stati Uniti (+35,6%), Francia (18,9%) e Spagna (+37,1%). Solo l’export verso il Giappone è in diminuzione (-21,2%).