Ma Biden: «Non rimpiango la mia decisione»

Il Pentagono ammette che i talebani stanno riconquistando l’Afghanistan ad una velocità superiore al previsto, eppure i piani del presidente statunitense di Joe Biden sul disimpegno americano, per il momento, non cambiano. «Non rimpiango la mia decisione. Abbiamo speso un trilione di dollari in 20 anni e perso migliaia di vite. Devono combattere per la loro nazione, penso abbiano capito che devono iniziare a unirsi politicamente ai vertici Intanto proseguono le offensive», ha affermato Biden al riguardo. Non solo: sul Washington Post si riportano timori sulla possibilità che la capitale Kabul finisca nelle mani dei talebani nell’arco di uno-tre mesi. Oggi, intanto, centinaia di soldati afghani che si erano ritirati vicino all’aeroporto di Kunduz, dopo la caduta della città nel weekend, si sono arresi ai talebani, ha riferito all’Afp il consigliere provinciale, Amruddin Wali. Inoltre gli insorti sono entrati nelle ultime ore a Pol-e Khomri, capoluogo della provincia afghana di Baghlan, nel nordest. Stando a quanto analizzato da un alto responsabile UE citato dalla Reuters, i talebani «ora controllano il 65% del territorio dell’Afghanistan». La stessa fonte ha poi spiegato che gli insorti «minacciano di conquistare 11 capoluoghi di provincia e privare Kabul del supporto delle forze governative stazionate nel nord». Quanto si sta verificando nel paese sta innescando anche una crisi umanitaria. Si rilevano violenze, i talebani sono accusati di atrocità dove stanno conquistando territori. La situazione ha perciò costretto decine di migliaia di civili a fuggire dalle loro case in tutto l’Afghanistan. Finora i talebani hanno conquistato nove dei 34 capoluoghi di provincia.