Ogni anno a rischio quantità e qualità dei raccolti

Ogni anno le ondate di calore, insieme alla siccità, causano ingenti danni all’agricoltiura italiana, rappresentandone l’evento climatico più avverso, tanto da causare ogni anno danni stimati in circa due miliardo di euro, sia dal punto di visa della quantità che dal punto di vista della qualità dei raccolti. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della nuova ondata di calore che si abbatte sull’Italia, l’ennesima durante un’estate caratterizzata fino ad ora dall’assenza di precipitazioni adeguate e da temperature elevate in diverse aree del Paese. «L’afa e la prolungata mancanza di pioggia – spiega l’associazione di categoria – stanno seccando la terra, scottando la frutta e la verdura, impoverendo i vigneti, facendo cadere olive e agrumi dagli alberi e provocando stress negli animali allevati. In sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi alla frutta, dal mais alla soia, dal girasole al pomodoro da conserva fino al foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame». Nonostante i cambiamenti climatici, sottolinea la Coldiretti, l’Italia «resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattiene solo l’11%» Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, conclude l’associazione, «è stato elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery plan – insiste Coldiretti – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale».