di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Dopo il Presidente della Repubblica Mattarella, anche il Premier Draghi si è voluto soffermare sulla questione salute e sicurezza sul lavoro: «Una cosa che sta a cuore a tutti noi e a me in particolare: cercare di fare qualcosa per migliorare la situazione inaccettabile sul piano della sicurezza sul lavoro». Prese di posizione importanti, per le quali l’Ugl ringrazia i massimi vertici dello Stato. Parole nate sull’onda dell’ultimo dramma scaturito dalla mancata sicurezza, quello di Laila El Harim, operaia deceduta a causa di un impianto difettoso nella fabbrica in cui lavorava. Ora un’inchiesta a carico del legale rappresentante dell’azienda e del delegato alla sicurezza, per far luce sulla vicenda. Una tragedia, come quella di qualche mese fa, in circostanze simili, di Luana D’Orazio, che rimbomba nei media: si tratta in entrambi i casi di giovani donne e madri e la loro morte risulta particolarmente inaccettabile. Ma, oltre a loro, a cadere sul lavoro sono tanti, tantissimi altri: in base alle denunce raccolte dall’Inail, nel primo semestre del 2021 le vittime sono state 538. senza poi contare gli altri incidenti, quelli non fatali, ma in alcuni casi gravi o invalidanti. In tutto, sempre nello stesso lasso di tempo, le denunce di infortunio sono state 266.804. Una vera e propria strage che non è possibile tollerare. Servono controlli capillari, sanzioni ai datori di lavoro inadempienti, formazione, a partire dalle scuole, per comprendere che di fronte a macchinari difettosi o procedure inadeguate non si può lasciar correre, ne va della vita. Di questo anche dovrà occuparsi il ministero di Orlando, promuovendo azioni coordinate ed efficaci. Oggi l’incontro con il ministro del Lavoro, e con quello della Salute Speranza, proprio per parlare dei protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo diciamo da sempre, anche attraverso la nostra manifestazione silenziosa ‘Lavorare per vivere’, per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ora, con il Covid, abbiamo imparato molte cose sulla sicurezza, con l’abitudine a mascherine, igienizzanti e distanziamento. Stessa attenzione va posta contro tutti gli altri pericoli per la salute e la vita che possono annidarsi nei luoghi di lavoro o in itinere. Non bisogna mai abbassare la guardia, né per pressappochismo, tanto meno per profitto. Sempre in tema Covid, ora che in diversi contesti, dalla Sanità alla Scuola, e con la prospettiva di una sua estensione ad altri ambiti, abbiamo il Green Pass, amato e odiato, ma comunque impostato con l’obiettivo di contenere i contagi, questo provvedimento non deve essere visto dai datori di lavoro come uno scarico di responsabilità per evitare di mantenere lo stesso impegno in termini di Dpi e distanziamento, sarebbe un errore imperdonabile e un lasciapassare per la diffusione del virus. Salute e sicurezza, sempre e prima di tutto.