Nel mirino soprattutto il settore della sanità. In crescita i ramsomware

Nella notte tra sabato e domenica il sito della Regione Lazio e il portale salutelazio.it, dove vengono gestite anche le prenotazioni dei vaccini anti Covid-19, sono stati oggetto di attacchi informatici sferrati, sembra dai primi riscontri, da cybercriminali localizzati in Germania. Stando a quanto emerso finora si tratterebbe di un malware di tipo ramsomware, ovvero una tipologia di malware che limita l’accesso ai dati contenuti sul dispositivo infettato, richiedendo un riscatto. Si tratta di una categoria di attacchi informatici che nel corso dell’ultimo anno sono cresciuta notevolmente, trovando terreno fertile durante la pandemia di coronavirus, quando molti lavoratori hanno svolto le proprie mansioni in smartworking. Dall’ultimo Rapporto Clusit emerge infatti che nel corso dello scorso anno si sono verificati 1.871 gravi attacchi di dominio pubblico, con una crescita a livello globale del 12% rispetto all’anno precedente. Solo negli ultimi quattro anni gli attacchi considerati gravi sono aumentati del 66%. Nel rapporto si legge poi che nel 2020 gli attacchi cyber sono stati messi a segno prevalentemente utilizzando malware (42%), tra i quali spiccano appunto i ransomware «utilizzati in quasi un terzo degli attacchi (29%), la cui diffusione è in significativa crescita (erano il 20% nel 2019), sia in termini assoluti che in termini di dimensioni dei bersagli e di ammontare dei danni».  Quello che è emerso, poi,  è che durante la pandemia sono aumentati i bersagli degli hacker nel settore della sanità.