Settimana fondamentale per il governo e fitta di impegni politici, nel quadro dell’inizio – domani – del semestre bianco, ovvero gli ultimi sei mesi del mandato del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, come prevede l’articolo 88 della Costituzione, non potrà sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Si parte con la riforma della giustizia, il cui voto di fiducia alla Camera arriverà nella notte (a partire dalle 20.45 inizieranno le dichiarazioni di voto, ogni gruppo avrà un’unica dichiarazione di voto sulle due fiducie e a seguire ci saranno due chiame con appello nominale per i due voti di fiducia, mentre l’approvazione definitiva ci sarà domani dopo l’esame degli ordini del giorno). «Andrà tutto bene», ha rassicurato il leader in pectore del M5s, Giuseppe Conte, in un breve colloquio avuto oggi con la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, entrambi a Bologna per l’anniversario della strage del 2 agosto 1980. Nella giornata di domenica, Conte – alla prova del nuovo statuto del Movimento 5 Stelle, che oggi e domani viene votato online dalla base – ha tuonato contro gli assenti e, soprattutto, i dissidenti del partito che hanno votato insieme alle opposizioni sulle pregiudiziali di costituzionalità della riforma. Una situazione che, rassicurazioni di Conte a Cartabia a parte, dimostra una volta di più quanto siano fragili al momento i rapporti all’interno del M5s. In settimana, poi, il governo dovrebbe sciogliere i nodi relativi alla gestione, a livello tecnico, del ritorno in presenza a scuola (domani o mercoledì la cabina di regia). La questione legata al Quirinale, invece, non è al momento una priorità. «Gli italiani hanno come priorità salute e lavoro, non il presidente della Repubblica, di cui parleremo a partire da febbraio», ha rimarcato il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenuto oggi a Sky Tg24. Salvini, già nella giornata di ieri, era tornato piuttosto sul tema immigrazione, osservando che «abbiamo un numero di sbarchi che non si vedeva dai tempi di Alfano». Ed è ancora a Sky Tg24 che ha così spiegato: «Noi al governo ci siamo e ci stiamo bene. Semmai è qualche ministra che è pagata per occuparsi della sicurezza nazionale che deve dimostrare di saperlo fare. Non è la Lega ma Lamorgese che deve fare bene il suo lavoro e a dover decidere cosa fare. È inutile chiedere il green pass alla famiglia che va in vacanza quando poi abbiamo migranti che sfuggono al controllo dello Stato».