Parti sociali in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive

Nonostante le rassicurazioni del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che più volte si è detto convinto che i suoi associati non ricorreranno ai licenziamenti per motivi economici, utilizzando piuttosto tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, sono soprattutto le multinazionali che stanno lasciando l’Italia. Dopo la ritirata di Whirlpool e delle altre, nuovi casi si segnalano nel Bolognese, a conferma di come la tendenza sia questa. Fra le cose non dette, potrebbe anche esserci il fatto che diverse multinazionali stiano scegliendo di rientrare in Patria per approfittare delle agevolazioni fiscali e contributive riconosciute. Del resto, non è un caso che prima Donald Trump e poi Joe Biden abbiamo messo in campo risorse importanti sotto questo punto di vista, tanto che oggi gli Stati Uniti sono in crescita. In attesa della riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, promessa per luglio dal ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, il ministero dello sviluppo economico, guidato da Giancarlo Giorgetti, ha inviato un segnale importate con la costituzione di una nuova direzione generale con il compito di pianificare e determinare la politica industriale del Paese, cosa molto apprezzata dal numero uno dell’Ugl, Paolo Capone. La struttura ha il delicato compito di favorire la reindustrializzazione, evitando così licenziamenti e esuberi.