Gli effetti della pandemia sugli infortuni; occupazione, trend in crescita da febbraio

L’Inail ha reso noti i dati su denunce di incidenti e casi mortali avvenuti nei luoghi di lavoro nel primo semestre del 2021. Tra gennaio e giugno le denunce di infortunio sono state 266.804, l’8,9% in più in confronto allo stesso periodo del 2020, fra queste in crescita quelle per patologie legate al lavoro, quasi 29mila. Per quanto riguarda i casi mortali, in totale sono stati 538, 32 in meno rispetto ai 570 del periodo fra gennaio e giugno del 2020, con un calo del 5,6%. In aumento solo i casi di incidenti mortali in itinere, passati dagli 85 del primo semestre 2020 ai 94 del primo semestre del 2021. Questi dati risentono degli effetti della pandemia, da un lato della chiusura di molte attività nei periodi presi in esame, dall’altro degli effetti dello stesso virus sul mondo del lavoro e in particolare sugli occupati nelle professioni sanitarie. Per quanto riguarda i dati sull’occupazione, resi noti sempre nella giornata odierna dall’Istat, la situazione è in miglioramento: da maggio a giugno gli occupati sono aumentati di 166mila unità, anche se il divario rispetto ai valori pre-pandemia resta altissimo, con 470mila posti di lavoro in meno in confronto a febbraio 2020. In aumento il tasso di occupazione (+0,5%), in diminuzione sia quello di disoccupazione (-0,5%) che di inattività (-0,3%). Un trend positivo che dura ormai da 5 mesi. Resta l’incognita dell’effetto dello sblocco dei licenziamenti, entrato in vigore per le grandi aziende lo scorso 1 luglio.