Il Senato dice sì con 231 voti. Temi del decreto la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di snellimento delle procedure

A soli due giorni dalla scadenza (30 luglio), tanto che il testo era arrivato blindato a Palazzo Madama, il Senato ha approvato la fiducia posta dal governo sul decreto Recovery con 213 sì e 33 no. È stato così approvato in via definitiva dal Parlamento.

Un decreto fondamentale per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr o Recovery Plan), perché contiene semplificazioni per appalti e subappalti in vista dell’attuazione dello stesso Recovery Plan; revisione delle misure in vigore per snellire i procedimenti di Via e Vas; governance centralizzata per l’attuazione del Piano di ripresa; firme digitali qualificate (come lo Spid) per sottoscrivere i referendum e le proposte di legge popolari; ritocchi alle norme sul superbonus ma per ora nessuna proroga della detrazione, semplificazione della burocrazia per l’installazione delle colonnine elettriche e tante novità relative agli impianti fotovoltaici e di biogas.

Veniamo ai ruoli che spettano al Governo e al Parlamento. La responsabilità di indirizzo è di Palazzo Chigi e viene per questo istituita la cabina di regia, presieduta dal premier, alla quale partecipano di volta in volta i ministri e i sottosegretari competenti. Quest’ultima «esercita poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale» sull’attuazione degli interventi. Oltre ai ministri, partecipano anche il presidente della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e dell’Upi quando sul tavolo ci sono temi di loro competenza, insieme al ministro per gli Affari regionali.  A seconda della tematica affrontata, possono essere invitati i rappresentanti dei soggetti attuatori e dei rispettivi organismi associativi e i referenti o rappresentanti del partenariato economico e sociale. A supporto della cabina di regia è istituita una segreteria tecnica, che rimarrà in carica fino a fine 2026, anno di conclusione della realizzazione del Pnrr. La governance del Pnrr prevede anche la creazione del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale composto da rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, degli enti locali, di Roma capitale, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca scientifica e della società civile.

Il ruolo del Parlamento: monitorare l’attuazione del Piano di ripresa. La cabina di regia di Palazzo Chigi dovrà trasmettere alle Camere una relazione semestrale sullo stato di attuazione del Recovery plan. Nonché le informazioni e i documenti utili per esercitare il controllo sull’attuazione del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari. Quindi tutti i dati, gli atti, le informazioni e i documenti necessari allo svolgimento dei loro compiti; i documenti, riguardanti le materie di competenza, inviati agli organi dell’Unione europea. Le commissioni potranno formulare osservazioni ed esprimere valutazioni utili per accelerare l’attuazione.